OSSERVATORIO
6°
Comunicato SMAP. Stato Mentale di Ascolto Permanente. Mental Permanent Factory.
1991
Considero l’osservatorio e l’azione che
ne deriva, un atto fondante del mio discorso artistico.
L’osservatorio è un luogo (oggetto)
dentro un altro luogo (mondo) e questo, a sua volta, dentro un luogo cosmico
(universo) e configura un viaggio introspettivo nella coscienza del proprio
essere e sulla natura di ciò che siamo.
L’Osservatorio
definisce uno spazio situato ad una particolare altezza individuabile
nell’incrocio verticale-orizzontale del nostro campo visivo. Questa posizione
altera il campo di visione al quale siamo abituati e che sarà, ora,
sufficientemente elevato (in linea di massima é collocato sopra l’altezza media
di una persona) per consentire un distacco dalla terra e, contemporaneamente,
di sentire un senso di sospensione nell’aria. La nuova collocazione dello
sguardo - in questo consiste il gesto compiuto dall’artista - lo distoglie
dall’obbligatorietà di vedere, rendendolo libero di guardare.
Inoltre, la posizione
“elevata”, rimane completamente integrata al suolo. Grazie alla base, volutamente
lasciata grezza, nella sua forma originale, naturale e sulla quale è stato
scolpito l’osservatorio.
L’Osservatorio
é, dunque, una struttura che integra cultura e natura in un unico corpo. Tramite
la lavorazione scultorea dell’oggetto intagliato (sedia-oggeto culturale) in un
supporto naturale (albero-oggeto naturale).
La struttura
Osservatorio nasce come oggetto-azione al fine di consentire all’artista la
pratica dell’osservazione, di fronte a delle situazioni “critiche” a livello
culturale, sociale e/o naturale.
La durata
delle osservazioni dipenderà dalla criticità del luogo, o ragione scelti per
condurre l’azione.
Osservatorio
Mondo
La prima di queste
azioni-osservatorio, dal titolo Osservatorio Mondo, è stata condotta nel luogo
stesso in cui fu scolpito l’oggetto: di fronte alla frana conosciuta con il
nome di “Riva dei Cavalli”, presso il fiume Santerno in località Fontanelice
(BO), nell’anno 1991.
Nella
stratificazione di questa frana vi sono contenute delle informazioni geologiche
databili al periodo Miocenico. L’Osservatorio divenne così, un luogo
privilegiato per la lettura del mondo.
La
stratificazione, all’interno della cassa di legno, delle immagini -se appaiate riprodurrebbero
la frana-, corrisponde all’idea della memoria naturale; all’acquisizione di
conoscenza e di saggezza. Nonché all’accumulo di ricchezza interiore. Strati
sovrapposti a costituire una solida struttura. Necessaria al
futuro discorso artistico e ottenuta dalla liberazione dello sguardo,
attraverso l’osservazione.
OSSERVATORIO MONDO
Inchiostro
di china su carta paglia
Cm.
39 x 40
1990
Nota
Il fatto che l’opera sia stata
acquistata dal Comune di Cesena, nell’anno 1998, ha interrotto lo sviluppo de
le azioni previste realizzarsi con questo oggetto-osservatorio. Non ha però
interrotto la pratica delle azioni-osservatorio. Infatti, sono state realizzate
in seguito altre osservazioni in cui l’oggetto-osservatorio è stato costruito o
individuato direttamente nel luogo in cui doveva essere compiuta l’azione. Come nel precedente Osservatorio Mediterraneo, dell’anno
1988, realizzato nel porto di Barcelona.
Queste le azioni-osservatorio
eseguite:
Parola di Luogo. Fiume Marecchia, Santarcangelo di Romagna. Italia, 1992
Porta-Osservatori dell’alterità. Omaggio alla migrazione. Spiaggia di Cesenatico. Italia, 1992
Movimento interiore. Sacralità della natura. Badia di Montalto, Sarsina.
Italia, 1993
Osservatorio Interiore. Con un intervento sonoro di Luca Miti. Gesti Unici,
a cura di F.Capriccioli. Sala 1, Roma. 1997
Osservatorio Atlantico, accaduto a bordo del cargo “Cala Piedad” lungo il
viaggio verso il Québec
e nel quale è stato composto lo spartito “Ad
Lanticum”. Oceano Atlantico, 2001
Osservatorio Atikamekw. Riserva pellerossa di Opitciwan.
Québec, 2001
Osservatorio Kefalé. Isola di Cefallonia in omaggio ai 1.500 militari
italiani fucilati. Grecia, 2003
Osservatorio Primordiale. Niu de l’Àguila. Alcover. Catalunya, 2007
Potete vedere immagini sulle
azioni-Osservatorio, sul link:
http://www.arteco.org/antonroca/htm/Osservatorio/Osser_1.htm
Diversamente a tutte le
azioni-osservatorio, compite in solitudine, c’è stato un unico caso in cui il
gesto è stato condiviso da un gruppo di persone che hanno partecipato in modo
attivo nell’Osservatorio Limite, realizzato sulla linea di confine tra
Italia e Slovenia, in località Topolove, l’anno 2000.
Immagini sull’Osservatorio Limite
sul link:
http://www.arteco.org/antonroca/htm/deposito/VERS/osservatorio%20limite/osser1.htm
OSSERVATORIO MONDO
Legno
di pioppo
Cm. 180 x Ø 60
Stratificazione fotografica in una scatola di legno (7 immagini-strato)
Cm.
100 x 150 (ciascuna)
1991
Installazione
alla Villa Campolieto di Ercolano (NA), 1992
Collezione
d’arte contemporanea del Comune di Cesena, Italia.
L’opera
è in mostra permanente nel Teatro A. Bonci di Cesena.
OSSERVATORIO MONDO
Azione
“Riva
dei Cavalli”. Fiume Santerno, Fontanelice, Italia.
1991
Foto: Cristina Barducci
Habeas Corpus
Nel
sistema anglosassone di common law si indica con la locuzione habeas
corpus (trad. lat. "che tu abbia il corpo") l'ordine emesso da un
giudice di portare un prigioniero al proprio cospetto. Ciò vale in senso
stretto, poiché di solito si fa riferimento all'atto legale o al diritto in
base al quale una persona può ricorrere per difendersi dall'arresto illegittimo
di se stessa o di un'altra persona. Il diritto di habeas corpus nel
corso della storia è stato un importante strumento per la salvaguardia della
libertà individuale contro l'azione arbitraria dello stato. Tale sistema è
stato inserito nell'importante documento della Magna Charta
successivamente a rivendicazioni di baroni inglesi.
Comunemente
con habeas corpus ci si riferisce a un particolare tipo di ordine (in
inglese: writ)
denominato, in forma completa, habeas corpus ad subjiciendum;
esistevano tuttavia altri tipi di writs dello stesso tipo, quale il writ
habeas corpus ad testificandum. Il writ di habeas corpus è
detto anche Great writ per la sua importanza fondamentale nel sistema di
diritto inglese.
La
sua importanza può meglio essere compresa se si considera che nel diritto delle
origini ogni suddito poteva essere soggetto a una pluralità di giurisdizioni
locali e signoriali, le quali tutte potevano disporre fisicamente del soggetto.
Con l'emissione del writ di habeas corpus una corte reale poteva
ordinare a qualsiasi altra giurisdizione la consegna del prigioniero
garantendolo dall'arbitrio signoriale.
Dal
corpus legislativo inglese l'Habeas corpus
è passato in tutte le costituzioni occidentali, fino ad approdare alla
Dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
il 10 dicembre
1948, che all'Articolo 9
recita: Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato,
detenuto
o esiliato.
Cristo morto
Mantegna
1500 circa
Osservatorio
Habeas Corpus
“...la conclusione del processo
segnava la sconfitta del suo programma di diffusione della nuova metodologia
scientifica, fondata sull’osservazione rigorosa dei fatti e sulla loro verifica
sperimentale -contro la vecchia scienza che produce esperienze
come fatte e rispondenti al suo bisogno senza averle mai né fatte né osservate-
(1) e contro i pregiudizi del senso comune, che spesso induce a ritenere reale
qualunque apparenza: un programma di rinnovamento scientifico, che insegnava a
non aver più fiducia nell’autorità, nella tradizione e nel senso comune,
che voleva insegnare a pensare.” (2)
La doppia
congiuntura dell’omaggio a Galileo Galilei, come proposto in sede alla mostra
nella Wunderkammern di Roma, e per questo, la richiesta di esporre l’opera
Osservatorio, mi suggerisce lo spunto per un’attualizzazione del gesto
artistico dell’osservazione, compiuto con quest’opera nel 1991.
Come Galileo,
ostaggio della cultura imperante, confinato ad Arcetri dall’ignoranza e dalla
convenienza politica dell’epoca, siamo oggi ostaggi di uno stato -spinto dai
proclami ideologici del cattolicesimo- che si rivela ostile al principio
fondamentale della libertà individuale. L’Habeas Corpus appunto, sotto forma di
nuove leggi che contraddicono questo principio e rendono tutti noi “confinati” ad
una forma di esilio extracorporeo. Essendo il nostro
corpo, d’ora in poi, soggetto ideologico altrui.
Forse sia giunto il tempo di stendere l’applicazione del diritto dell’habeas corpus anche alla tutela di non essere arbitrariamente curato contro la propria volontà.
immagine tratta dal video Habeas Corpus. 46’
2009
anton roca, Roma, marzo 2009
(1) Dialogo sopra i due massimi sistemi, VI, 545
(2) Alexandre Koyré, Etudes galiléennes, Paris, 1939, p. 203