Guerra / War project. 2007
Sportello antibellico . 1999

 

SPORTELLO ANTIBELLICO
Spezza una matita in favore della pace

Ho deciso di aderire a questa mostra, pur chiedendomi se la formula espositiva, intesa come forma di reazione da parte dell'artista, sia quella più giusta in tempo di guerra.
Esiste un dato di fatto ed è quello che di fronte ad un evento così eclatante, così spregiudicatamente prepotente, la voce dell'arte insieme a quella dell'artista vengono messe a tacere. Per il semplice e assurdo motivo che una qualunque azione, valida se compiuta in tempo di pace, perde la ragion di essere -come del resto la pace stessa-, di fronte alla guerra: la più meschina delle espressioni di cui l'essere umano è capace.
Di conseguenza, di fronte al prevalere delle ragioni dell'imbarbarimento culturale, il fatto estetico, fine a se stesso decade, è reso inutile.
Dunque, la proposta di intervento sarà quella di compiere un gesto che, nella misura del possibile e con tutte le limitazioni, tenda a ristabilire quella dignità culturale che abbiamo perso.
Attraverso lo "Sportello antibellico", tutte le persone presenti verranno invitate a compiere un gesto individuale consistente nell'acconsentire a sedersi con l'artista ad un tavolo in modo da stabilire un dialogo. Nel corso di questo incontro a due, ciascuna di queste persone verrà sollecitata dall'artista a confidare il proprio risparmio etico, trascrivendo il proprio pensiero nel registro dello sportello antibellico.
Una volta eseguita la trascrizione verrà data indicazione di spezzare la matita appena usata, ad esaltazione dell'importanza del gesto compiuto reso in tal modo irreversibile.
La somma di questi gesti irreversibili potrebbe diventare il capitale etico con cui fronteggiare la pesante sconfitta morale rappresentata dalla irreversibilità della guerra.

anton roca, maggio 1999