CATANIA, SOLO ANDATA
Versione MLAC , novembre 2007


Il progetto Catania, solo andata è sorto da un'idea di anton roca, a partire dalle immagini scattate nella città di Catania durante un viaggio in cui è stato ospite della gallerista Rosa Anna Musumecci, nell'anno 2001.

Tale progetto si è avvalso dalla collaborazione di Antonio Arévalo, poeta e curatore indipendente, che ne ha scritto i testi che "illustrano" le immagini. Diventate "cartoline", vale a dire souvenir di viaggio, dal momento in cui le immagini sono state completate dal testo poetico e anche perché in seguito saranno spedite.


Ad Antonio si deve anche la scelta relativa alla numerazione delle "cartoline", che ha determinato poi l'ordine della futura spedizione: Ad ogni foto è stato attribuito un numero progressivo verso il basso: 14, 13, 12, ... fino ad arrivare alla cartolina n° 1.

La spedizione ha disegnato un percorso visivo e testuale ottenuto grazie all'applicazione della Successione di Fibonacci. Ne è risultato un iter spazio-temporale scandito in 49 giorni, tra la spedizione del primo e l'ultimo dei quattordici singoli frammenti di questa lettura personale della città di Catania e di ciò evocato dai luoghi visti/vissuti/fotografati, prima, e ripensati poi per attribuire loro un titolo ed, infine, "illustrati".

Le "cartoline" possono essere viste come dei semplici "souvenir". Infatti, esse sono testimonianza del percorso fatto alla scoperta della città, ritraendone alcuni dei luoghi che hanno un significato all'interno del tessuto urbano.

Aderiscono, ad esempio, ad eventi sociali che vi accadono quotidianamente come l'attività nei mercati. Testimoniano fatti eccezionali che vi sono accaduti: il porto, con la nave dello sbarco dei mille (clandestini) nell'anno 2001; piuttosto che uno sguardo ironico sui vecchi stabilimenti artigianali; oppure uno stimolo suscitato dall'incontro con un vecchio muro...

Sebbene le "cartoline" scelte hanno, come visto, un proprio senso, i quattordici frammenti, contribuiscono alla definizione di un corpus complessivo. Il cui senso ultimo è determinato dalla volontà di una visione totale: le singole immagini altro non sono che frammenti di una stessa realtà, -anche se questo insieme resta una visione non esaustiva della totalità urbana e sociale della città-.

Il vero obbiettivo di questo progetto era quello di coinvolgere i recettori delle "cartoline" ad elaborare una riflessione personale sullo spazio urbano. Obbiettivo celato sotto le mentite spoglie della spedizione frammentaria di un percorso di memoria e di racconto di viaggio personale e tramite la proposta di riorganizzare l'intera sequenza ricevuta. Esprimendo, sulla base delle proprie preferenze, una nova sequenza.

A conclusione del progetto si è pensato di dotare questo viaggio, fino al momento soltanto visivo-letterario, di una dimensione sonora.
È stato proposto a Francesco Michi di lavorare su una composizione, a partire dalle immagini stesse, e strutturata secondo la scansione temporale relativa alla spedizione.
I quattordici spartiti risultanti saranno affidati a Luca Miti e Manuela Tassani, pianoforte e voce rispettivamente, per la loro esecuzione.

anton roca
Antonio Arévalo
Francesco Michi
Luca Miti
Manuela Tassani

Cesena, 04_04_04 / 07_07_07