CATANIA, SOLO ANDATA


Testi di Antonio Arévalo

14

durante i giorni che seguirono nulla di straordinario successe
erano ormai passati i giorni delle acacie delle betulle e del cielo
sconfinato scomparse le impronte sulla sabbia rimase solo
il rumore delle onde

 

13

spero si facciano vive le moltitudini che l'abitarono
i vecchi mendicanti e i pescatori ubriachi
quelli che sono arrivati e quelli che sono partiti
quelli che hanno acceso le lampade e le hanno spente
quelli che hanno lasciato entrare le ore
I giorni

 

12

sapevi che non eravamo un ramo e nemmeno un uccello
cambiasti allora di cinema, di pensiero, cambiasti di boutique,
di mezzo di trasporto, di città, cambiasti di vesti, di tessuti,
indossasti un volto nuovo

 

11

sopra i tetti vestiti soli ballando al vento; un sole rosso in fondo
i baci trascinano le ombre (le onde di un mare immaginato):
avrei voluto che gli dei mi concedessero le chiavi del momento
in cui mi svegliai guardando quel palpito di luce e un ronzare
di api mi svolazzava nel sangue. Fulgore d'argento luccicante
le millenarie battaglie, sulla sabbia il profilo dell'anima.

 

10

muove le ali il silenzio intorno alle candele non è calore,
non è figura, non è corpo, non è spirito e tuttavia,
non è del tutto nulla, è memoria della lingua, è assenza,
è un ricordo mormorato, un'impronta.
penso: "le parole dei poeti: hanno un capogiro celeste,
danno un malore di nubi ".

Un'eco vaga: siamo evasi dalle nostre città abbiamo spezzato
il nostro involucro la nostra corteccia fisica

 

09

per dire cielo mi indichi la terra l'erba cresciuta, per dire luna mi
indichi le nostre ombre riflesse nei bicchieri, per dire acqua semini baci
sulla mano e i tuoi occhi diventano il mio specchio, per dire mare evochi
la tua naturale libertà e ti soffermi come un bimbo a disegnare sulla sabbia
una storia senza inizio, per dire uomo nasci cavallo, per dire amore ti
crescono le ali non dici niente, nomini uno sguardo, sotterri un pensiero,
disegni una carezza sui muri

 

08

costeggiando il regno di un ricordo celato
suppose immaginò
volti, baci,
il bagno di una sposa in polvere di perle
Immaginò
Di chiamarsi nessuno di vivere chi sa dove

 

07


i
Attraverso i tuoi occhi, dicesti, l'altra parte del mondo conoscerà
la nostra somiglianza, la nostra eguaglianza.
ii
Come puoi ben vedere nelle visioni anteriori molteplici versioni
conformano
la tua storia, la tua biografia, il tuo curriculum vitae.
iii
Si presenta così da un giorno all'altro, rovescia il suo corso,
disposta a scoprire le nuove isole con il suo carico di cinque secoli
di volontaria assenza.

 

06

1
Mi muovo e qualcuno si ha mosso prima di me
molto prima di me
2
dovremmo cercare di proteggere quello che siamo dici e il sole prende
fra le sue mani i miei passi
3
tutto vorrebbe parlare, le nostalgie, le finestre che non vogliono morire,
le pietre che sanno farsi notare
4
metto insieme le parole e le lascio crescere insieme a me
forse qualcuno ascolta sotto il freddo qualcosa
un mondo a parte

 

05


era purtroppo al termine di queste righe già finito il cosiddetto socialismo reale
dandoci non poco filo da torcere
lasciamoci al meno e meno male
l'eredità di scambiarci distinti saluti

 

04

1
quante volte si trova dolorosamente solo sulla scena della sua giornata ed ecco però
che finalmente arrivano altri tu e tu a volte i popoli della terra e allora sulla scena si
fa spazio il calore

2
intanto l'occhio d'un topo impaurito luccica sull'erba come una goccia di rugiada
supplica l'attimo "rimani attimo anche se non sei bello"

3
il bambino allora s'addormenta esausto finalmente al riparo di ogni amore

 

03

c'è il rumore della pioggia intatta, dell'abbraccio ferito d'altri anni
uncino che annoda quell'odore antico della terra bagnata
(i desolati chiodi la desolata spina)
più in alto c'è la tua stella quieta

 

02

gli occhi si cercano, si trovano; si ritrovano audaci, si ritraggono fugaci;
gli occhi cercano; si trovano; si ritrovano audaci, fugaci;
si ritraggono veloci, sfuggenti; gli occhi si cercano, si ritrovano veloci;
fuggono dalla loro audacia, fugace; fugaci della loro audacia fuggono veloci;
si ritrovano, gli occhi si cercano sfuggenti;
si ritraggono veloci, fugaci; si ritrovano audaci;
si trovano, gli occhi che si cercano si guardano.

 

01

intanto il sole scorre alto nei cieli e si prepara a tramontare, il tramonto dei grattacieli
e del mondo visione, del unisex e gli angeli metropolitani;
il tramonto delle antenne paraboliche e dei satelliti dimenticati; della ipertecnologia
dei software e dei raggi infrarossi; dei naufraghi in pattini e dei coltelli che giocano
alla morte: "andarsene da tutto questo e da una parte all'altra del mondo
essere al meno in parte simile agli altri"